sabato 21 febbraio 2009

BALLARO'

La giacca della notte
esalta il sorriso dei lampioni
e quando un unico nero
bacia cielo e terra
il pianoforte della vita
ha le note dello strepitio
di boccali che abbaiano alla gioia.
Sfioro l'asintoto dell'assoluto
allungandomi in punta di piedi
spavaldo e dissoluto.
Abiti di vetro vestono
meraviglie dorate
che si spogliano nelle nostre bocche.
C'è una strada che porta dentro me
Ballarò è la poesia di se stesso
e parla arabo, europeo, africano
Ballarò è un'orgia di occhi e fiati
e parla all'anima di sporco e di baccano.
Dee dalle gote vermiglie
si sdraiano su letti verdi
e si concedono all'asfalto e al rossetto
a lingue di nicotina
a gole di nebbia nuda
mentre il caos ubriaca
nei suoi fiordi cuori zingari
e il cielo miagolando
preme il suo coperchio
ballarò disarma il tempo
che ha proiettili di dubbio e rabbia.
Il piovoso inverno delle parole
ornerà di frutti il nostro giardino.

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